Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il bar

pubblicato da Giulia martedì, Dicembre 15, 2009 11:53
Aggiunto alla categoria Target du jour

Io mi domando da quanto tempo Gian Antonio Stella non vada al bar. Basta poco, mica uno ci si deve accampare tutto il giorno: basta scendere a prendersi un cornetto (o una brioche, o come la chiamano a Torino o dovunque sia ubicato Stella). Stai lì cinque minuti e ascolti. Ne senti di ogni: e gli stranieri, e gli zingari, e ‘sta sinistra che non vale un cazzo, e Berlusconi che ce ne fosse uno con la mira buona, e le tasse, e signoramia. E ogni arringante ha il suo bravo pubblico di gente che annuisce e gli dà le pacche sulle spalle o sospira e chiosa con un rassegnato “È così, cosa ci vogliamo fare, meno male che c’è la salute.”

Moltiplichi, Stella, ogni bar per la densità delle conversazioni ad alzo zero e poi ancora per tutti i bar d’Italia, inclusi quelli collocati in quartieri insospettabili ad alta densità di laureati radical-chic, e veda cosa gli risulta. Se sono più o meno affollati dei gruppi di Facebook dedicati all’istigazione a delinquere.

Per capirci, io uno che si iscriva a un gruppo pro-Tartaglia o pro-sterminio degli ebrei lo considero più o meno alla stessa altezza, cioè un cretino privo dei lobi frontali. Anche sapendo com’è che ci si iscrive ai gruppi di Facebook, così, con un clic, e poi uno se ne dimentica. Soprattutto nei primi tempi in cui ci si apre un account, ti arrivano gli inviti e tu tutto giulivo ti iscrivi per essere parte di qualcosa: e diventi fan o parte di ogni sorta di gruppo idiota, dagli estimatori della Nutella a “Quelli che…” la qualunque. Poi c’è chi è cretino, aggressivo ed estremista sempre, e chi è cretino a chiazze. C’è chi reagisce in maniera viscerale, e chi ha pudore delle proprie viscere. E soprattutto, c’è chi cambia il nome del gruppo per mostrare la sua adorazione, e tutti gli iscritti si ritrovano automaticamente ad adorare con lui. Come faceva presente ieri Alessandra su FriendFeed, non ci vuole niente: fai un bel gruppone “Viva la figa” e poi gli cambi il nome in “Contro il complotto giudaico-massonico” et voila, fatto. Da mandrilli a complottisti di destra nel giro di pochi secondi.

C’è che la rete fa più impressione del bar perché verba volant, gruppi di Facebook (indebitamente sovrapposti ai blog, tanto è uguale, no?) manent. Ci vorrebbe una maggiore educazione all’uso dei social network? Sicuro. Far presente alla gente che non si può scrivere tutto sempre, perché alcune cose feriscono chi le legge, altre ti fanno semplicemente sembrare un idiota, altre ancora ti possono danneggiare, e alcune costituiscono direttamente reato? Certo. Ma dire che la rete va imbrigliata perché contiene istigazioni alla violenza è come dire che bisogna chiudere i bar perché ogni mattina, incluso nel prezzo del cornetto, ti forniscono un discorso razzista, ignorante, violento o istigatorio. Con la differenza che su Facebook, volendo, puoi segnalare il gruppo che infrange i termini di servizio con discorsi razzisti, ignoranti o istigatori, mentre ti voglio io, a segnalare il bar. O la sede di partito, a volerla dire tutta.

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20 commenti to “Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il bar”

  1. chamberlain says:

    Dicembre 15th, 2009 at 1:04

    amen. sto controllando i tre gruppi che ho sottoscritto (amici del barolo, amici del chianti, amici della chianina) per vedere se si sono trasformati in gruppi pro-nano.

  2. Cratete says:

    Dicembre 15th, 2009 at 4:02

    Complimenti per il titolo: una rara citazione. Quanti ai gruppi di FB, se ti iscrivi ad un gruppo intitolato “viva la figa”, un pochino ti meriti di passare per un mostro sanguinario.

  3. marta says:

    Dicembre 16th, 2009 at 1:33

    il bar tu dici? per quel che è la mia esperienza il supermercato, per lo meno in provincia di milano e brianza, è un mare pescoso per commenti razzisti e popolar qualunquisti. non è la rete, non è facebook, è che ho il merluzzo surgelato in mano che lo rimane mentre mi si sciolgono le viscere e , quasi le lacrime. poi giro per conferenze stampa e appun tamenti di lavoro, nella city, e sul tram una ex morattiana insulta una signora in tram, alla sede del corriere due cravattoni begano inetichettandosi a vicenda rispetto agli ultimi fatti di cronaca, e tornando in ufficio mi trovo a diffondere la notizia di alcune morti di senza tetto al primo freddo lombardo…
    sono confusa. leggo il tuo post e vorrei sentire solo il prfumo di un cornetto caldo la mattina, anche scaldato a microonde, e invece
    devo anche controllare che i pochi gruppi di facebook non abbiano subito metamorfosi?

    marta

  4. Lykan says:

    Dicembre 16th, 2009 at 1:36

    In linea di massima l’istigazione a delinquere e’ un reato che andrebbe combattutto sempre ,comunque e dovunque.Certamente e’ piu’ facile farlo in rete che al bar,perche’ come dici giustamente,verba volant,scripta manent.Ma attenzione a non scambiare l’azione per reprimere un reato con la censura.La censura non permette che vengano espresse idee,mentre l’azione della polizia postale deve impedire che la liberta’ di pensiero sconfini nella minaccia,nell’istigazione a delinquere o nell’apologia di reato,nella calunnia e nella diffamazione:e francamente in rete ci sarebbe bisogno di moltissimi interventi di questo tipo anche in siti di sedicenti preti cattolici che si augurano ogni giorno che qualcuno ponga fine a questo governo “con ogni mezzo”.La linea di confine tra liberta’ di pensiero e calunnia e’ ad esempio a volte molto sottile,ma come scriveva il saggio Orazio: sunt certi denique fines,quos ultra citraque nequit consistere rectum,cioe’ ci sono confini ben precisi al di la e al di qua dei quali non puo’ esistere il giusto.Il troppo e’ troppo insomma.

  5. Giulia says:

    Dicembre 16th, 2009 at 12:26

    Dipende da chi decide cosa è il troppo: se le leggi vigenti in materia di istigazione (che dovrebbero vedere sotto processo diversi esponenti del centrodestra, più volte colpevoli di istigazione a delinquere a mezzo stampa) o un comitato di moralizzatori con intento censorio, che si limitano a colpire le espressioni a loro insindacabile giudizio ritenute offensive.

  6. Molly says:

    Dicembre 16th, 2009 at 2:11

    Fino a che a parlare/decidere di/legiferare su Internet non ci mettono persone che Internet la usano davvero, non ci resta che piangere.

  7. Limatzco says:

    Dicembre 16th, 2009 at 3:31

    Sono d’accordo con Molly. Oggi il mondo si divide tra chi naviga e chi no. I primi non capiscono gli altri e viceversa. Per la verità c’è anche un’altra distinzione, che separa i normodotati dagli imbecilli. Ma quella è trasversale

  8. Lykan says:

    Dicembre 17th, 2009 at 2:57

    Ovviamente devono essere le leggi vigenti e non i tromboni moralizzatori a regolare internet:certamente se uno scrive il signor x va ucciso,soppresso,tolto di mezzo,eliminato incorre nel reato di istigazione sia esso di centro,di destra o di sinistra.
    Come del resto chi scrive il signor x e’ un ladro,un mafioso,un corrotto senza che una sentenza definitiva della magistratura lo confermi,commette il reato di calunnia.Impedire a questi fuorilegge(nel vero senso della parola)di scrivere non e’ censura ma esercizio di giustizia.E basta guardare nella rete vari siti di destra e di sinistra per notare che i magistrati non sono molto solerti nel vigilare.

  9. Giuliana says:

    Dicembre 17th, 2009 at 4:57

    E io che ho sempre pensato che per le indagini su un possibile reato fosse necessaria una segnalazione da parte di chicchessia, tipo denuncia o simili…
    Quindi i magistrati prendono e mandano avvisi di garanzia da soli, preventivamente, appena trovano qualcuno che scrive su internet ‘X è mafioso’ senza averne le prove?
    Se siamo già a questo punto le restrizioni di Maroni sono superflue…

  10. Lykan says:

    Dicembre 17th, 2009 at 9:50

    Di esposti e denunce sugli eccessi del web sono piene le procure e il competente ufficio della polizia postale:basti sapere che ci sono da anni siti che inneggiano a Hitler con tanto di simbologia nazista da tempo sotto inchiesta e mai oscurati.Digitare neofascismo in rete su google e controllare cosa viene fuori per credere:altro che apologia di fascismo,molto di piu’.

  11. pittigrillo says:

    Dicembre 18th, 2009 at 12:18

    se non ti spiace ti condivido su FB perchè una riflessione come questa dovrebbe essere letta (e discussa) nelle scuole, trasmessa a reti unificate e resa obbligatoria in ogni baretto perbene e permale.
    grazie Giu!

  12. Giulia says:

    Dicembre 18th, 2009 at 8:53

    Quindi, lykan? Chiudiamo Facebook? Censuriamo i siti? Selezioniamo anche le parole che si possono o meno cercare su Google, altrimenti la gente chissà che cosa trova e poi gli vengono le idee?
    Quando un fascista incontra l’espressione altrui, il risultato è il nonsense.

  13. Lykan says:

    Dicembre 19th, 2009 at 10:26

    No Giulia non intendevo questo:non e’ necessario chiudere facebook,basterebbe togliere,censurare od oscurare i commenti di chi istiga a delinquere o calunnia,sia esso di centro di destra o di sinistra,i reati vanno trattati tutti allo stesso modo e i responsabili andrebbero scovati e perseguiti.Quanto ai siti che invece riportano costantemente immagini e riferimenti a Hitler,alle ss,al nazismo o a Stalin,quelli ovviamente andrebbero chiusi in via definitiva e non credo che in questo caso si possa parlare di censura ma di intervento atto a far rispettare le leggi e la costituzione italiana.Esprimere le proprie idee e violare la legge sono due cose differenti.

  14. Giulia says:

    Dicembre 20th, 2009 at 12:53

    Lykan, quello che tu chiedi Facebook teoricamente lo fornisce già, per i reati identificabili (istigazione a delinquere eccetera). Fare una legge ad hoc che permetta di chiudere qualsiasi sito sulla base non di una denuncia ma di una semplice opinione (es.: si sveglia Schifani una mattina e decide che l’Unità istiga all’odio) è un provvedimento degno della Cina.
    Ripeto: la libertà di espressione di idee anche ripugnanti non mette automaticamente sullo stesso piano tutte le idee, e non genera nuovi cretini che le sottoscrivano. Le idee cattive si combattono con alternative buone, non con la repressione. Per i reati ci sono già leggi apposite, basterebbe farle applicare.

  15. Lykan says:

    Dicembre 20th, 2009 at 7:39

    Infatti concordando pienamente con la tua ultima frase io auspicavo solo un intervento un attimino piu’ energico da parte delle competenti autorita’ verso quegli utenti e quei siti che commettono reati tipo istigazione a delinquere,apologia di nazismo e fascismo,calunnia e diffamazione,senza ricorso a leggi speciali o censure,quelle lasciamole ai regimi di cui abbiamo avuto in italia gia’ triste esperienza.Basta applicare le leggi esistenti e basta fare un giro sul web per vedere che questo non sempre avviene.Sulla stampa tutto questo mi sembra avvenga molto meno invece.Sono anche d’accordo con te sul fatto che la liberta’ di opinione vada comunque garantita a tutti sempre e comunque,nel web,sulla stampa,nella vita,in parlamento,purche’ ovviamente tale liberta’ non sconfini nei reati di cui sopra.

  16. Giulia says:

    Dicembre 21st, 2009 at 3:02

    E’ inutile intervenire sugli “utenti” se non si interviene sulla gente. Non puoi considerare gli “utenti Internet” come entità separate da eventuali deficienti in carne e ossa. Tralasciando il fatto che ci si mobilita solo per offese alla propria parte politica (un “Uccidiamo Berlusconi” fa andare tutti in fregola, per “Uccidiamo Di Pietro” non vola una mosca), bisognerebbe provare che esista effettivamente un reato: cioè che il gruppo, al di là del nome, costituisca fattivamente incitamento all’omicidio (scommettiamo di no?)
    Insomma, molto casino per niente.

  17. fran says:

    Gennaio 29th, 2010 at 1:37

    io penso a omosessuali/immigrati ( aggiungere minoranza a scelta) che sono insultati quotidianamente da governo – prelati – giornalisti e che hanno una legittimzaione, una visibilita ben piu’ ampia di un gruppo fb, nel quale almeno puoi prenderti lo sfizio di spernacchiarli. Ecco, quegli insulti magnificati dai media sono certo peggio dell’idiozia dei forum e nessuno li blocca/ferma/censura.

  18. Notizie dai blog su バーテン says:

    Aprile 8th, 2010 at 6:30

    […] Eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il bar Io mi domando da quanto tempo Gian Antonio Stella non vada al bar. Basta poco, mica uno ci si deve accampare tutto il giorno: basta scendere a prendersi un cornetto (o una brioche, o come la chiamano a Torino o dovunque sia ubicato Stella). Stai lì cinque minuti e ascolti. blog: sai tenere un segreto? | leggi l'articolo […]

  19. Baldovino Matsumoto says:

    Maggio 26th, 2010 at 5:42

    Ineccepibile. 🙂

  20. Istigazioni | Ludik – di Luca Di Ciaccio says:

    Luglio 30th, 2011 at 11:23

    […] basterebbe entrare in un bar, una qualunque di queste mattina, sentire quante se ne dicono: “e gli stranieri, e gli zingari, e ‘sta sinistra che non vale un cazzo, e Berlusconi […]