Il mistero del punk balordo
pubblicato da Giulia mercoledì, Settembre 15, 2004 20:04Ovvero: ma ci sono o ci fanno?
Il fatto: il 14 agosto scorso, una nota discoteca di Lignano pubblicizza un dj set dei Daft Punk. Quaranta euro di ingresso.
Peccato che nello stesso periodo la provvida Popbitch e altre fonti segnalassero che i Daft Punk si trovavano in studio a registrare il terzo album, e che di conseguenza i dj che si aggiravano per l’Europa con il nome di Daft Punk non erano affatto Guy-Manuel e Thomas.
Insospettito, Borut scrive al booking dei Daft Punk chiedendo lumi.
La risposta, né più né meno, è la seguente:
Hi Borut.
I can categorically deny that Daft Punk are performing any dates this year.
We are the sole booking agency for the Artist for Europe and no dates would
be confirmed unless confirmed by this agency.
Please spread the word that this booking is a fake.
Fake. Finto. Fasullo. Quelli non sono i Daft Punk. Passa la voce.
Però i volantini che pubblicizzano la serata, in giro, ci sono. E anche il free magazine locale segnala il concerto fra gli eventi della provincia di Udine. Insomma, i Daft Punk, un nome grosso.
Così Borut ci va. E fa queste foto, che vogliono dire tutto e niente, dato che i Daft Punk non hanno immagine pubblica, compaiono sempre vestiti da robot con pesanti caschi in testa. Ci racconta di bagarini inquietanti nel parcheggio, ma questo ha poca rilevanza ai fini della nostra storia.
Il sito del locale pubblica la gallery della serata “Daft Punk”, il free magazine la recensisce, e tutti sono contenti.
O quasi tutti.
Pubblicizzare un concerto falso è a dir poco scorretto, una truffa ai danni di chi magari i Daft Punk li voleva sentire davvero, ed era pronto a svenarsi. Quaranta euro, per le tasche dei fighetti che abitualmente frequentano questa discoteca non è nemmeno una spesa eccessiva, ma non devo spiegarvi cosa significa per il fan medio.
A questo punto subentra il Gorillo, che fra le altre cose è anche giornalista musicale. Che dice, eh no: noi abbiamo sparso la voce che si trattava di una bufala, ma questi hanno fatto la serata lo stesso, e ci hanno anche guadagnato.
Riscrive al booking, chiedendo conferma. Sono assolutamente sicuri, al 100%, che quello non fosse Thomas Bangalter? Ci sono voci non confermate di un booking clandestino, in nero. Se non era lui, che cosa fa il booking in questi casi? E cosa può fare il fan, fighetto o meno, che potrebbe avere scucito quaranta euro per vedere un finto Thomas Bangalter fare un finto set e mandare finti baci al verissimo pubblico?
La risposta nelle prossime puntate.