Un paese illuminato

pubblicato da Giulia giovedì, Aprile 28, 2005 12:09
Aggiunto alla categoria Triste mondo malato

Due ragazzi fanno sesso orale. Uno ha da poco compiuto diciotto anni, l’altro ne ha quasi quindici. Il più giovane cambia idea a metà strada, e il più grande si ferma. Sesso consensuale, succede dappertutto, succede in tutto il mondo. Qui ci sono due complicazioni: una, che i due ragazzi hanno un ritardo nello sviluppo (sono handicappati, come si direbbe qui nel Belpaese); e il secondo, sono entrambi maschi. Il più grande sta attualmente scontando una pena di diciassette anni – diciassette – per aver praticamente violentato il suo partner. In prigione, rischia lo stupro (anche se, essendo rinchiuso già da cinque anni, probabilmente a quest’ora sa tutto quello che c’è da sapere sulla violenza sessuale, quella vera) e l’infezione da HIV. L’insistenza del suo partner che il sesso era interamente consensuale non ha potuto nulla contro la legge.

Se il più giovane fosse stato femmina, le cose sarebbero state diverse. Se un diciottenne fa sesso con la fidanzata sedicenne, e viene denunciato, il massimo che può scontare sono quindici mesi di pena. Le chiamano “leggi Romeo e Giulietta”. Sesso etero, che male fa? Che male fanno due ragazzini che perdono la verginità? Nessuno, se uno dei due è femmina, basta che non rimanga incinta: e con il genere di prevenzione attuato dal Governo (“Non fate sesso!”) è abbastanza facile il contrario. Se però i due ragazzini sono maschi dello stesso sesso, e uno dei due ha già compiuto diciotto anni, la legge è molto chiara.

Tutto questo succede in America, nel Kansas.

Le leggi sullo statutory rape sono necessarie e vanno applicate, a meno che non si voglia dare il messaggio che è cosa buona e giusta trasformarsi in tanti Humbert Humbert a caccia di Lolite con i calzini corti e le tette in esplosione. E sono già troppi i quaranta-cinquantenni laidi che preferiscono la sessualità delle bambine a quella delle donne, qui, in America e in ogni dove. Ma se la legge americana mitiga la pena per una coppia di fidanzatini al ballo della scuola, non si vede perché debba infierire su due ragazzini che sperimentano i primi contatti sessuali in maniera del tutto consensuale, solo perché entrambi sono maschi. Diciassette anni. Salvo condoni, Matthew Limon uscirà di prigione quando sarà ormai più vicino ai quaranta che ai trenta. Un’intera giovinezza vaporizzata da un solo blow job. Non male, per il paese che la nostra classe politica prende a modello di civiltà.

Commenti e ping chiusi.

2 commenti to “Un paese illuminato”

  1. aelred says:

    Ottobre 23rd, 2005 at 9:24

    per una volta, la storia si è conclusa bene (più o meno)

  2. GIACOMO says:

    Gennaio 16th, 2006 at 1:57

    il loro ordinamento giuridico fa davvero pena anke se posseggono gli avvocati migliori del mondo per tecnica.
    la vita di quel ragazzino è terminata il giorno della sua condanna…poichè come tutti sappiamo bene….se compari dal nulla a quarant anni nessuno ti prenderà mai a lavorare…e poi hai buttato nel cesso 40 anni ke nn hai mai vissuto….solo per un BLOW JOB?…tutto questo vale un BLOW JOB?…di certo quel tizio nn avrebbe mai barattato 40 anni della sua vita chiuso in una cella a farsi violentare da carcerati messicani per un misero “pompino” per lo più fatto da un inesperto 15enne che molto probabilmente era la prima volta che ne faceva uno….gli americani sono davvero dei buffoni!