Pennuti
pubblicato da Giulia mercoledì, Maggio 12, 2004 8:48Te lo do io il motoraduno, il blograduno, la fiera del cucciolo e il meeting dei gemelli siamesi. La città è invasa. Dovunque li puoi trovare che grigliano, mangiano, bevono (soprattutto bevono) e tirano su certi tendoni militari grigioverdi che potrebbero ospitare l’intera London Philharmonic Orchestra. Dai finestrini degli autobus ne vedi passare interi branchi, tutti con il loro bravo cappello pennuto e la camicia di flanella.
Il traffico è proibito nel settanta per cento delle vie cittadine. Se devi parcheggiare lo scooter, fai prima a smontarlo e a portartelo in ufficio un pezzo alla volta.
Gli autoctoni sono divisi fra silenziosa sopportazione e festante accoglienza. Un cartello esposto nella vetrina di un’antica farmacia del centro reca la gioiosa iscrizione “W i alpini”. Loro, felici, lo sono di sicuro. Scorrazzano per la città su Fiat 127 modificate, lasciandosi dietro una scia pestilenziale di alcool e marmitta. Parcheggiano sulle Rive a quaranta centimetri dall’acqua e stanno lì a cantar canzonacce in coro.
Sul cappello, sul cappello che noi portiamo
c’è una lunga, c’è una lunga penna nera
che a noi serve, che a noi serve per bandiera
viva l’Arma, viva l’Arma degli Alpin…