Figlie di una dea minore
pubblicato da Giulia mercoledì, Maggio 9, 2007 9:15Alla Mangiagalli di Milano hanno deciso che Cristo in croce era troppo intimidatorio. Nell’istituto medico – descritto dallo strillo con uno spiccio e inquietante “clinica degli aborti” – l’immagine di Gesù morente e sanguinante sulla croce è stata sostituita con quella della Madonna. Pare che le pazienti di altre religioni, in particolare quelle musulmane che alla Mangiagalli partoriscono in numeri sempre più consistenti, si sentano meno minacciate dalla madre che dal figlio. Non si sa cosa abbiano detto le ebree, le buddiste e le protestanti, ma siccome il cattolicesimo (e in generale un certo filone del cristianesimo) è praticamente l’unica religione a ritrarre il proprio Dio fatto carne e sangue e ad esporlo con tutti i parenti, mi pare proprio che non ci sia gara. Il cattolicesimo è l’unica religione (a parte quella cristiana ortodossa, mi fa notare Marta) a puntare su tutto il coté della santificazione: alle dipendenze del Dio ci sono una serie di figure quasi altrettanto miracolose, pronte a intervenire sulle piccole cose di ogni giorno, ognuno specializzato in una disciplina precisa. Una parata di dei minori mutuati dal paganesimo, ma diciamolo sottovoce.
Alla clinica rassicurano: se proprio rivolete il crocifisso, ve lo rimettiamo. Che così sembra un po’ un feticcio, un amuleto portafortuna. Non so se le signore ricoverate in attesa di partorire facciano molto caso alla presenza o meno di un’immagine sacra nella stanza in cui si trovano, ma se Maria fa stare meglio tutte (almeno, tutte quelle che credono in una qualche sacralità di Gesù: le ebree, appunto, non sono pervenute) pare quasi una rivalutazione del principio femminile, più mite e accogliente, rispetto alla potenza cruenta e severissima del principio maschile. Insomma, meglio partorire sotto gli occhi di una che ha partorito, che al cospetto dell’agonia di chi ogni giorno viene brandito come un’arma contro l’invasor. Si sta più tranquille.